Red Bull, McLaren, Mercedes e Ferrari in azione: foto di FormulaPassion

La Formula 1 sta andando nella giusta direzione

Austria, Inghilterra, Ungheria e ora Spa: quattro gare che evidenziano un aspetto molto importante, ovvero una maggiore competitività. Questa è la parola che tutti gli appassionati vogliono sentire quando pensano alla Formula 1, l’apice del motorsport. Gare combattute fino all’ultimo giro, ricche di sorpassi, con battaglie al limite e vincitori difficili da pronosticare. Queste rivalità sempre più accese nascono anche dalle difficoltà sempre maggiori per la Red Bull. Infatti, il team austriaco non trionfa dal Gran Premio di Spagna; da allora sono state disputate quattro corse, e ciò non succedeva dal 2020.

La conclusione del gran premio del Belgio non coincide solo con l’inizio delle vacanze estive, ma anche con delle riflessioni che devono essere fatte. Perché la Red Bull, apparsa dominante sin dall’inizio della stagione, ha perso tutto il vantaggio che aveva sui suoi rivali? L’addio di Newey, le tensioni interne, i vari incidenti che hanno portato gli ingegneri di Milton Keynes a non poter sviluppare al massimo la monoposto. Aggiungiamo anche i continui errori e le prestazioni opache di Perez, la situazione in Red Bull è completamente precipitata. Ma se ciò poteva essere controllato nella scorsa stagione, quest’anno non è più così. McLaren, Mercedes e Ferrari sono molto veloci e hanno ancora margine di miglioramento.

La posizione della McLaren è invece maggiormente positiva, ma non possono essere ancora soddisfatti al 100%. Nelle ultime gare, seppur il distacco in classifica dalla Red Bull sia stato dimezzato, non si è sempre riusciti ad ottenere il massimo dei punti. Alla fine della stagione questi piccoli errori possono essere decisivi, sia per il mondiale piloti che per il costruttori. La macchina è la più veloce, si adatta bene a qualsiasi tracciato, ma ha un punto debole: fa fatica a superare con il DRS aperto. Questo risulta essere un problema non da poco quando le due vetture si trovano dietro ad altre monoposto. Il team inglese deve però essere soddisfatto dei grandi progressi degli ultimi mesi, ma devono essere consapevoli di poter scrivere una bella pagina di storia.

La Mercedes, dal Canada, è probabilmente la scoperta positiva di questa stagione. All’inizio si poteva partire da una certezza: i piloti, ma quando non c’è la monoposto è difficile che lottino per vittorie o podi. Da qualche gara invece il trend è stato invertito: la macchina è veloce, lo dimostrano le pole di Russell, la sua vittoria in Austria e le due di Hamilton. Gli aggiornamenti del team tedesco hanno funzionato alla perfezione e l’obiettivo è quello di progredire sempre di più.

La Ferrari, a differenze delle ultime due scuderie, aveva iniziato in maniera convincente il mondiale, ma non è riuscita a sviluppare nel migliore dei modi la vettura. Un dato negativo sono i punti registrati nelle ultime sei corse: 91, con una media di poco più di 15 punti a gara. Sono numeri decisamente negativi che sono confermati dalle parole di Vasseur e dei piloti.

Gli aggiornamenti portati in pista nell’ultimo mese hanno evidenziato un aumento del bouncing, causando una perdita di circa due decimi a giro. Aggiungiamo anche delle strategie non sempre perfette che non hanno aiutato a massimizzare il risultato. Ma la Formula 1 è uno sport di squadra, e se c’è una scuderia che può tornare sul tetto del mondo, quella è la Ferrari.

Il campionato di F1 del 2024, che all’inizio sembrava essere una replica della passata stagione, ci ha offerto un mondiale tutto da scoprire. Max ha un bel vantaggio, ma mancano ancora 10 gare. L’imperativo per gli inseguitori è quello di non mollare fino alla bandiera a scacchi di Abu Dhabi.

Gli argomenti più rilevanti
2024 F1 Ferrari MCLAREN Mercedes Red Bull
  • Marco Giaccaglini ha detto:

    Grande Vals!

  • >